martedì 2 gennaio 2018

La spada nella roccia, ovvero, come riconoscere il tuo scudiero durante il 2018

"Si narra che un dì l'Inghilterra fiorì
di audaci cavalieri;
il buon re morì senza eredi e così
agognaron tutti al poter.
Soltanto un prodigio poté salvar
il regno da guerre e distruzione:
fu la spada nella roccia che un bel dì
laggiù comparì"


Ma senza andare troppo lontano, amica, dal nostro comodo divano, iPhone alla mano, chiama qualche altra ragazza e prova a seguire il mio ragionamento.
Lo so, oggi è 2 gennaio e ti starai chiedendo, quale proposito attuare nel nuovo anno, dei mille pensati. Alcune di noi resteranno le stesse di sempre, al limite, che cambi il mondo, giusto? Altre come me, saranno da due giorni a stilare, con la propria migliore amica, liste infinite di buoni propositi, o come li chiama la mia Giulia, decreti legislativi del nuovo anno. E, amica, credimi, non ha scelto le parole a caso. Quello che stai per leggere, è un brevissimo compendio sulle scelte sistematiche, che dovrai compiere quest'anno. Chi la conosce, sa a cosa mi riferisco. Giulia è una psicologa. Ma dire psicologa, quando si parla di lei, è un tantino riduttivo. A me piace più pensare a lei, come una cardiologa delle emozioni. Lei sta. Nel bel mezzo delle emozioni lei ci sta e non per scelta, quanto, piuttosto, perché non può farne a meno. Se avete voglia di conoscerla, immaginatevi un fiore, ma non una rosa da giardino inglese, o una semplice margherita di campo bella perché è bella come il sorriso di un bimbo. No, Giulia è bella più della norma, perché lei se l'è guadagnato il diritto di essere bella. E' una yogi della bellezza, in perenne contemplazione della vita e dei suoi paradossi. Se deve essere fiore, lei per me è un cazzo di papavero di campo: selvaggio e aristocratico, che lo vedi spuntare dalla giacca di un dandy o, un fiore di loto, che sta ritto ed orgoglioso sul baratro di un acquitrino. Ecco, una mente così ha pensato con me, ai decreti legislativi del 2018: come sopravvivere ad altri 365 giorni, di doppie spunte che non diventano mai blu.

Decreto legislativo (da ora in poi DL ndr) 1/18 STAI FERMA. Smetti di fare tutto tu. Siediti e guarda. Fai fare a lui. Non servigli sul piatto d'argento: risposte, parole, gesti e finanche il tuo cuore. Smetti di controllare quel cazzo di whatsapp. Non rileggere più le conversazioni, tanto non cambiano. Serve solo a farti del male e lo sai. Se davvero ti vuoi bene, entra nella privacy e nascondi la notifica di lettura. Te lo meriti il doppio brivido del mi avrà letta/o? Liberati, almeno in parte, del controllo del mondo sui tuoi tempi di digestione di un'informazione e di reazione. Ti chiameranno snob. Sappi che è un maledetto complimento.

DL 2/18 Non aver paura di cercare. CERCA, è il tuo mantra del 2018. Cerca, cerca, cerca. Cerca te stessa prima di saltare da una storia a un'altra, prima di rimbalzare da un uomo all'altro o rischierai, di non sapere mai se quello che vuoi, è il risultato di un tuo desiderio o, piuttosto, della tua voglia di libertà. Cerca il tempo di conoscere l'essere umano che sei. Non avere timore della solitudine, al contrario, cercala; apprendi l'arte del silenzio, perché l'amore parla piano, non urla mai, occorre avere un buon udito.

DL 3/18 esci dalla tua zona di conforto, ORA. Accetta il rischio di non essere apprezzata, non combattere il vecchio e saggio detto, secondo cui, non puoi piacere tutti. Fai pace col fatto, che ad alcuni, non piacerai e questo, non ti riguarderà minimamente. Non sforzarti. Esci dall'idea di essere in performance tutto il tempo o, alla fine, lo stress ti consumerà e ti troverai, ancora una volta, a dover chiedere scusa per essere tu, quella a non amare più.

DL 4/18 Smetti di aprire la porta, amica. Tu sei il tuo tempio. Decora le tue stanze con cura. Resta chiusa dentro te a doppia mandata, "in-svelata" il tempo necessario a comprendere chi ti sta di fronte. Datti davvero la possibilità di conoscerlo. Non sei quella stronza di Rapunzel. Non sei prigioniera in una torre e non hai lunghi capelli da sciogliere a quella faccia di criminale perché ti porti via. Se non ti piace dove sei, spostati. Non sei un albero. Aspetta seduta sul tuo di divano. Indossa le tue scarpe migliori, versati da bere e guardalo, mentre ti chiede di conoscerlo. Gli stai facendo un cazzo di regalo. Non lo dimenticare. Non capita tutti i giorni di conoscere TE. Lascialo sulla porta. Prenditi il tempo che ti serve per capire cosa offra. Se andrà via prima che tu capisca, saprai che non aveva doni per te. Forse, li conservava per qualcun'altra. E, solo quando sarai pronta, se mai tu dovessi esserlo, invitalo ad entrare. Se entra a piedi scalzi, è quello giusto. Ricorda amica, che sei tu la padrona. Lui è l'ospite, che tratti, dunque, i tuoi pavimenti, con rispetto e delicatezza. Specie quello pelvico, ché noi si sa bene, che è proprio da lì, che si comprende un ospite e le sue intenzioni.

Avevamo iniziato questa chiacchierata così, te la ricordi la spada nella roccia? Ti ricordi di Semola, il giovane scudiero senza la minima fiducia in se stesso? Il giovane ciondolone dagli abiti troppo grandi per lui, lo sguardo da sognatore e mille domande per Merlino ed Anacleto, il gufo?
In quanti avevano provato prima di lui ad estrarre la spada dalla roccia?
Alti, aitanti, valorosi, mercenari. Tutti ci avevano provato. Nessuno vi era mai riuscito. Poi, un giorno, senza alcun preavviso, senza fanfara o corteo, senza armatura, arriva lui, Semola. Un pò di furia, a dirla tutta. Ha bisogno della spada per il cavaliere, suo padrone e, con un unico, semplice gesto, naturale come quello che compiamo per bere, egli estrae la spada dalla roccia. La purezza del suo cuore e la generosità del suo gesto gli erano bastate. Le sue intenzioni. Le intenzioni muovono il mondo, amica. L'intenzione di far del bene. L'altruismo di un gesto disinteressato. Così il giovane scudiero Semola, diviene Re Artù, il re magnanimo e coraggioso.
Ecco, noi donne siamo come quella roccia. Prova a pensare alla stanza di cui parlavamo prima. Pensa al tuo cuore e pensa alla tua stessa sessualità che è il dono più intimo di te che potrai mai fare. Lo so, troppo spesso non ci pensiamo.

In quanti sono passati per quella stanza? In quanti, quella porta che tenevi sempre, o, troppo aperta, o, troppo chiusa hanno pensato di doverla sfondare? In quanti, ti hanno convinto che nella forza che impiegavano su di te, risiedeva lo spessore della loro passione e dell' interesse e, non la solitudine dei numeri primi, che hanno terrore a restare soli e nutrono, la necessità di sentirsi proprietà di qualcuno e, al contempo, padroni di quel qualcuno per dirsi vivi?
In quanti ti hanno trivellato con lo stesso impeto cuore e vagina, come se dovessero ricercare amore o petrolio, per loro fa lo stesso.
Quanti condottieri e valorosi guerrieri si sono nascosti dietro la forza e l'orgoglio, facendoti sentire, non si sa bene perché, sbagliata?!
In quante occasioni, hai dovuto abbassare l'asticella e hai rinunciato a cercare un uomo che saltasse, invece, al tuo livello?

E se un giorno dovesse arrivare il tuo Semola a dimostrarti, quale prodigio, quale meraviglia sei?
Se un giorno il giovane Semola dovesse bussare alla tua porta, saresti in grado di lasciarlo entrare? Perché, amica, il rischio è che, nel passare da un prode guerriero ad un valoroso cavaliere, noi ci si faccia sfuggire il giovane Re Artù. L'uomo capace di farci fare click senza imprimere la minima forza.

Lo so, non è semplice dopo i 30 stare ferme ad aspettare che Semola arrivi. Siamo adulte finite e compiute. Siamo quelle del 33, 33 3 33 (vedi post dell'otto dicembre scorso ndr). Soprattutto, non è così sottinteso che noi si sia pronte a lasciare entrare Semola, con il suo carico emotivo impossibile da gestire. Impegnativo, autentico sempre lì a farci domande. Eppure, Merlino dice a Semola/Artù

-Vedi giovanotto questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!
-Più forte della gravità? Chiede Semola/Artù
-Bè, sì figliolo, in un certo senso... io direi che è la forza più grande sulla terra!

E aveva ragione, Merlino. L'amore, alla fine, può tutto per questo, il mio augurio per il 2018 è che tu riesca ad attuare almeno il

DL5/18 LASCIA ENTRARE L'AMORE. Riconoscilo, è facile. Sembra, che sia negli occhi di chi ti chiede il cuore e poi lo tiene tra le mani come fosse il tesoro più inestimabile di tutti i tempi. Se ne prenderà cura, abbi fede. In fondo, lui è Semola e Semola, è Re Artù.

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