giovedì 1 ottobre 2015

La teoria del nord e del sud

Qualcuno di voi, la conosce Madame de Stael? Personalmente, l'ho conosciuta al liceo e, già all'epoca, la trovavo cordialmente antipatica, con la sua odiosa teoria, del nord e del sud. Tempo fa poi, ho scoperto che oltre ad essere una razzista, era anche una traditrice e una cospiratrice. Uno di quei rarissimi casi, nei quali, posso dire: "l'avevo detto" no perché, di norma, sono quella a cui viene detto, quindi, pensate un po' il mio sommo gaudio, quando ho scoperto che gran stronza era! :)
In due parole, la signora del romanticismo francese diceva, che nei paesi nordici si produceva bella letteratura perché faceva freddo e questo, induceva le ggenti, a rintanarsi in casa di fronte il camino a raccontarsi storie. Nei paesi mediterranei, considerati, con nostro grande, grandissimo orgoglio SUD :) dove faceva sempre caldo, le ggenti erano tutte dedite all'ozio. Tipo che si sfracassavano di ouzo sotto gli olivi, senza fare un piffero. Il caldo obnubilava le loro menti e quindi, non si produceva buona letteratura. Folle, vero? Voler mettere anche solo a paragone le quattro leggende vichinghe con, non so...  l'Odissea, l'Eneide, l'Iliade. Robetta così, insomma. Eppure, sono sicura, che anche oggi, c'è gente da qualche parte che la pensa così. Voglio dire, senza andare troppo lontano, Salvini apprezzerebbe e converrebbe che Terronia, non produce abbastanza. Poi certo, qualcuno dovrebbe rianimarlo, dopo la notizia di essere anche lui, al sud di qualcun altro...
Comunque, Madame de Stael l'ho sempre detestata e più passa il tempo, più mi convinco di quale abnorme cazzata, i termini giusti da queste parti, si usano, abbia sparato la donna in questione.
Voglio dire, io adoro la letteratura inglese, ma prendo tutta la letteratura inglese e la schiero in campo contro un solo mostro sacro: la Divina Commedia e poi fate vobis :) Scusa, Virginia, ma converresti anche tu con me. Ne sono certa.

E così, eccoci qui, primo ottobre. Prima pioggia e primo freddo. Cervello già avvizzito. Sono in pieno nord. In fondo, ora sono più a nord di quanto non lo fossi al liceo. Magari, la capisco meglio.
Non ho un camino. Abito in un condominio con i termosifoni che vanno a vento e che ad ogni conguaglio di fine anno, mi fanno desiderare sempre più i Caraibi. Però, ho un bollitore. Mi posso fare un te'. Più nordico di così. A Napoli, il te' lo prendiamo solo in caso di diarrea. Ma noi siamo terroni :)
Niente da fare. Il mio cervello meridionale, non ragiona al freddo. 
Poi però decido, proprio oggi, con soli 16 gradi, Bielorussia in pratica, di stravolgere, completamente, il mio nuovo romanzo. Lascio, al centro, solo il nucleo. Tutto intorno si trasforma. Personaggi, ambienti, narratore e qui, amici, la vera svolta. Provo la terza persona. Non so, se sono in grado di usarla, Letizia mi serviva a capirlo. Non ci sono riuscita, ma al diavolo, ci provo.
Piove. La pioggia è incessante. La pioggia, è tutto ciò che mi ha impedito, di vivere in Inghilterra. Bugia, quella era la lontananza dalla mia famiglia. Piove e io scrivo, scrivo come non facevo da così tanto tempo. Ma le parole, quelle vengono fuori brutte, bruttissime. Eppure, qualcosa si è finalmente sbloccato. Sono in una fase a metà tra l'eccitazione e il pentimento, perché ho fin troppa fifa di ricominciare daccapo un romanzo che avevo ormai già iniziato. Le parole non sono quelle che cerco, ma per lo meno, credo di aver, finalmente imboccatola strada giusta. Vedo la luce alla fine del tunnel.
Oddio, e se Madame de Stael avesse avuto sempre ragione?

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