lunedì 5 ottobre 2015

un tempo anche io odiavo il lunedì

Questa cosa del lunedì, quando sei madre di una bambina di tre anni, inizi a rivalutarla.
Il tempo, segue un movimento ostinato e contrario, a quello della tua giovinezza spensierata.
A vent'anni canti con Vasco:

La "ragazza" mi ha lasciato 
è colpa mia! 
Sono stato anche "bocciato" 
e non andrò via 
Passerò tutta l'estate Qui! 
....compresi i Lunedì! 
...quelli li odio di più... 
non lo so, ma è così!....... 
ODIO i LUNEDÌ 
........i LUNEDÌ ! 

e la cruda verità, è che non sai, quanto li desidererai quei lunedì, quando da lì a dieci anni, ti ritroverai a trascorrere un sabato pomeriggio, in una ludoteca di una piccola provincia toscana, in compagnia di circa cento, sì, ho detto cento bambini. Già questo, diciamolo, dovrebbe far desistere qualunque donna adulta con prole. Voglio dire, già hai preso la malsana decisione di riprodurti e di rinunciare a circa l'80% (sono un'inguaribile ottimista) del tuo tempo, che bisogno c'è di mischiarti ad altri cento mostri? Ma noi donne siamo fatte così. La natura si beffa di noi. Il nostro senso della vista, fa sempre cilecca, quando ci sono bambini nei dintorni. Fateci caso. Alle feste dei bambini, i padri, al massimo accostano l'auto per far scendere madre e figlio al volo e poi... BROOM scappano via a cercare "parcheggio" con delle virgolette gigantesche! Lo sapete perché? Perché hanno un senso della vista che non fa difetto. Loro guardano, noi vediamo. Il che, è folle, se pensate che gli uomini, di norma, sono molto più distratti di noi donne e, sempre in generale, meno avvezzi al particolare. Loro guardano una stanza ricolma di bambini e osservano una massa di esseri umani piagnoni, mocciolosi e chiassosi, portatori di non si sa bene quanti germi. Noi, invece, già partiamo in svantaggio perché, qualcuno li dovrà pure accompagnare fino a destinazione questi figli, ma non contente, entriamo e vediamo tanti bimbetti. L'istinto, quel maledetto, a braccetto con ovaie e utero quei bastardi, ci dicono: "ehi, entra pure, questo è il luogo a cui appartieni. Guarda quella bimba come è vestita carina..." e tu scema, perché sei scema quando si tratta di bambini, entri. Ebbene, è già troppo tardi. Dante, la sapeva lunga e ci cantava:" PERDETE OGNI SPERANZA O VOI CHE ENTRATE". Doveva aver frequentato qualche festa di questo genere, fidatevi. Più ti inoltri nella selva oscura dei gonfiabili, più inizi a guardare attentamente. Quella bimba per esempio, non era vestita carina, ma piuttosto da nana battona e tu vorresti solo trovare la madre e urlarle "tua figlia ha sei anni, cazzoooo!". Inizi a percepire la puzza nauseabonda dei loro piedi. Geox un paio di palle, le scarpe respirano solo quando sono in negozio, poi ci mettono i piedi i mostri e anche le scarpe si rassegnano al loro nefasto destino di puzza. Ecco, tua figlia ora si abbarbica alle tue gambe perché vede arrivare da lontano, un'orda di vichinghi urlanti. Il gioco più divertente che fanno, è saltare l'uno addosso all'altro, tipo ammucchiata di rugby. Ovviamente sono maschi, c'era da chiederlo? Si differenziano sin dalla più tenera età. Le femmine, quelle sono più sottili. Giri lo sguardo, tua figlia fino ad ora è riuscita a fare solo mezzo scivolo, una bambina di circa cinque anni, cerca di pedalare in una di quelle macchinine che si usano all'aperto. Un gruppo di bambine, presumibilmente della stessa età, l'accerchia. Vogliono la macchinina, ma non hanno alcuna intenzione di condividerla con la bambina alla guida. "E' quella la bambina che vi dicevo", questo è tutto ciò che riesci a sentire e decodificare perché, non so se lo sapete, ma i bambini, quando sono in gruppo,  parlano a frequenze sonore che noi umani non riusciamo a decifrare, e tutto quello che riusciamo a distinguere, è:"AAHAHAHAHHAHAHHAHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH".
Il tutto, condito da una buona dose di donne adulte, che contribuiscono a farti girare le palle, che non hai e che sempre più spesso desideri, ad elica. Una donna indiana, con uno sguardo disperato e perso (ti ho nel cuore, sorella) prende un bambino e lo scaraventa su una sedia intimandogli di fermarsi e di respirare, un donnO mastica il chewingum con tutti e trentadue i denti di cui è, presumibilmente dotata, anzi, a dirla tutta, aveva la bocca talmente aperta che ho potuto contare una o due estrazioni, mentre cinguetta con le sue amiche del club "mamme dell'anno". Club di cui tu, non fai chiaramente, parte.
Ma se questo no fosse stato abbastanza, se il solo fatto di trovarmi all'inferno in terra, non fosse bastato a convincermi, che era tempo di fuggire il più lontano possibile, una donna ha deliberatamente deciso di deliziarmi, quando prendendo uno scontrino malconcio dalla sua borsetta griffata, ha soffiato il naso del figlio. Sì, avete compreso bene, ha soffiato il naso moccioloso e catarroso di suo figlio con uno scontrino. Il dopo nella mia mente è molto nebuloso. Non so se sono svenuta, o se il mio alter ego più gentile abbia intuito che era il momento di prendere il sopravvento per salvare quell'esemplare di madre dalle mie fauci, so solo, che mi sono ritrovata con mia sorella da Scarpamondo e non è, che lì la situazione sia stata rosea. Virginia e suo cugino Leonardo, hanno dato il peggio di loro. Mio nipote drogato e ipnotizzato da qualsiasi superficie riflettesse quei cazzo di Minions e Virginia in modalità: voglio provare ogni paio di scarpe esistente. E' così, che mi sono dovuta lasciar scappare il più bel paio di Adidas di tutti i tempi. 
Ho passato il resto del week end, in preda a visioni mistiche di me che rincorro Virginia a sei anni, in preda ad un delirium tremens dall'alcol che mi ci vorrà per arrivarci ai suoi sei anni.  Perciò no, se lo chiedete a me io non lo odio il lunedì, al massimo lo aspetto.

2 commenti:

  1. la storia dello scontrino mi ha fatto morire, giuro xD comunque per il momento odio ancora i lunedì, probabilmente l'anno prossimo la penserò diversamente! >.<

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