sabato 13 ottobre 2018

Sull'orlo di un precipizio, col sole in fronte. Ovvero: quello che mia figlia deve sapere sull'amore per se stesse.

C’è una crepa in tutte le cose. È da lì che entra la luce.
Leonard Cohen
(attribuita)

Ci sono chiusure che fanno più male di altre e porte che resteranno, invece, per sempre solo socchiuse su quel dolore muto che ti ricorda di non aver terminato la tua trasformazione.
Al mattino ci vedi filtrare la luce attraverso e, per un momento, pensi di essere tornata, ma in realtà lo sai di essere già altrove.
In cosa ci trasforma il dolore? In una migliore e più forte versione di noi? Nel noi 2.0? Come se, aver sofferto abbastanza, garantisse al nostro software un aggiornamento di sistema e lo rendesse migliore? Senza cadute di linea, sempre connesso. Senza bug. Liberi dagli errori di scrittura del nostro codice interno.
O, invece, il dolore ci rende meschini? Duri, egoisti perché, in fondo, cosa ci resta di umano tolta l’empatia?
Quando si può dire poi, che il dolore è stato abbastanza?
Su che scala di sopportazione devo basare il ragionamento? Sulla tua? Perché se partiamo dalla mia, ho paura che non smetteremo di soffrire.
Alcuni sostengono, con un guizzo della discussione particolarmente ironico che, il dolore rende ribelli. Avessi questa capacità di assolvere me stessa, vivrei di certo in maniera più leggera la mia vita. Nella realtà, non so da che parte sono. Ribelle? Forse, mi aiuterebbe pensare di me: Michela, hai attraversato le fiamme e ora sei nella resistenza. Sei una ribelle.

Chi non soffre di sindrome dell’abbandono, pensa che la cosa sia superabile con la presenza. Della serie, ci sono non mi vedi? Non me andrò mai. Tranne poi disattendere le tue aspettative quando, inevitabilmente, vanno via. Sebbene la capacità di restare, -da me riscontrata solo in due esseri umani (di cui una è mia figlia) e nel mio cane,- sia una dote che mi sorprenderebbe in maniera piacevole, non è con la presenza che si risolve la “cosa” come la chiamate voi per liquidare il disagio il più velocemente possibile, ché già abbiamo tanto da fare, ci manchi tu e le tue turbe psicologiche.
Se devo dirla tutta, a me piacciono le distanze da colmare, non ho bisogno di saperti fisicamente accanto a me per non nutrire il terrore che poi mi abbandonerai. Anzi, io devo stare sulla distanza per restare, altrimenti, scappo via in un perverso gioco inverso delle parti, per non concedere a te, l’oggetto del mio desiderio, di lasciarmi sola. È la vicinanza mentale, nel mio caso, a farmi sentire che ci sei. Questa, è una vicinanza molto rara e quando la percepisco, amo perdutamente.
Il vero casino con quelli come noi è che la paura di essere abbandonati, non passa mai, solo che negli anni, ognuno di noi trova il modo di farci i conti ed è allora, che diventi il supersayan della solitudine, a livelli talmente alti, da considerare la solitudine, un esercizio di contemplazione mistica.
Ogni randagio, sa di cosa parlo.
Alcuni sono diventati impenetrabili. Vero? Il cuore inespugnabile, trincerato al sicuro dietro anni di esercizio alla dura regola dell’orgoglio e dignità. Lo sguardo fiero che guarda già oltre, prima ancora di vederti. Vi conosco, camminate impettiti nella vita ché nulla può toccarvi. Siete forti, o volete farci credere così, siete audaci o incoscienti forse, siete quelli che al tavolo da gioco tengono banco.
Altri, adottano la filosofia di Forrest. Loro corrono e non si fermano. Sono in fuga perenne dalle loro vite perché, essere abbandonati ancora una volta è un’onta insopportabile.
Poi ci sono io e con me, altri milioni di persone, immagino.
Io sono proprio stronza. Cammino con questo cuore gigantesco sulle spalle in bella vista e lo regalo ad ogni creatura vivente me ne chieda un po’. Non ho paura di ammaccarlo. Certo, è frangibile, proprio come i vostri, eppure non si spezza mai. Si gonfia. Quadruplica la sua dimensione quando siamo innamorati e si ridimensiona quando ci feriscono, ma resta sempre lì: allo scoperto, ma in trincea. Sono un soldato dell’amore. Lo sono diventata in venticinque anni di abbandoni. Quando però qualcuno mi da l’idea di essere sul procinto di andare via, non è un gran problema per me. Ne prendo nota. Sento l’orgoglio bruciare che suggerisce al cuore di chiudersi, trincerarsi appunto e volare altrove. È un campanello d’allarme, avete presente? L’orgoglio mi dice di non perdermi, di non lasciare che la tua assenza sia un problema per la mia vita ed è per questo che, posso tranquillamente guardarti mentre ti porti via da me. Io posso restare a soffrire, perché soffro nel corpo e nella mente, ma non nel cuore. Puoi star certo, che quello è già altrove.
Il mio cuore è uno scudo scintillante, un diamante indistruttibile. È indomito e selvaggio. Non conosco un altro modo di stare al mondo, se non col cuore in mano, in piedi, sull’orlo di un precipizio. Alla luce calda del sole. Nella verità. Ad ogni costo. Questo mi rende impegnativa. L’ho accettato. Va bene così. Meglio questo, dell’apnea. Mi piace essere chiassosa, invece. Sbaglio tanto, sbaglio sempre, ma sono arrivata ai trentasei anni dura e pura e questo, mi racconta qualcosa di me. La vita è fatta di sentieri. Alcuni si percorrono mano nella mano con qualcuno. Non esiste un motivo reale. A volte, è solo che fare la strada in compagnia è piacevole. Tutte le mani che ho lasciato andare, appartengono a volti che posso guardare dritti in faccia, senza l’ombra della vergogna delle mie azioni, che pure a volte sono state ignobili, perché sono stata sempre vera.
Vedete, il fatto è che sono sotto la severa lente di ingrandimento di una piccola donna di sei anni. Mai come in questo momento della mia vita, sono quel che faccio e non quel che dico. Ho la necessità di dimostrarle che, abitare la verità è l’unica scelta possibile, anche quando questa ti rende impopolare agli occhi di quelli che dicevano di amarti. Anzi, soprattutto in quei casi. Forse li perderai, ma ne acquisterai in amor proprio e, alla fine dei giochi, l’amor proprio, è tutto ciò che ti resterà. Quello che mi preme la mia V possa apprendere, è il suo valore inestimabile. Voglio che comprenda che più le sarà detto che richiede troppe attenzioni, che è complicata, ingestibile, incontentabile, più non sarà lei il problema, ma la mediocrità di chi le sta accanto in quel momento e allora, sarà meglio alzare un po’ l’asticella del suo standard qualitativo e diventare più selettiva. Voglio essere brava, almeno in questo. Come madre voglio che il mio messaggio le risuoni chiaro per sempre. Ad ogni inevitabile delusione, ad ogni assenza e, perfino ad ogni abbandono che dovrà subire perché il mondo è fatto così, voglio che senta la mia voce sussurrarle: non sei troppo tu, sono troppo poco loro.

Ho trentasei anni. Ho sofferto molto, non mi spaventa pensare a quanto ancora soffrirò, perché ho imparato che la maggior parte degli abbandoni vengono a ricordarci non quello che NON siamo, quanto, piuttosto, quello che siamo.
Io abito la verità. Amo ogni persona che scelgo con ogni fibra di me. Sono frangibile e ne sono consapevole, è per questo che non mi spezzo.
Mai.
Per V, per me e per quelli che abitano la verità.

Col sole in fronte.

4 commenti:

  1. Ti sei superata... Ci sono tutta in queste parole... Brava sister

    RispondiElimina
  2. Non credo mai che ci sarà mai una soluzione al mio problema relazionale con il mio amante. il mio amante chiamato Randy West mi ha buttato fuori da casa sua e ha portato un'altra signora che ora sente l'unico migliore per lui. fino a quando un giorno ricevo una telefonata da un amico della città che il mio uomo esce per un appuntamento con un'altra donna in città, le ho detto che anch'io sono sorpresa, perché da quando Randy West mi ha lasciato a sentire non penso e non chiamano me. così dopo alcuni giorni la mia amica chiamata Alice mi ha chiamato e mi ha detto che ha trovato un uomo molto potente, ed è un grande erborista africano, davvero tutti sappiamo che gli africani sono benedetti con così tanti poteri a base di erbe che usano per aiutare molte persone, così mi ha detto che il nome dell'uomo è Dr Wealthy che inoltrerà il suo indirizzo e-mail per contattarmi, così davvero mi ha mandato l'indirizzo email di Wealthy e l'ho contattato quel giorno fedele . mi ha spedito dopo un po 'che il mio uomo tornerà da me se solo credo nel suo lavoro, così dopo 48 ore ricevo una telefonata da Randy West, e ha iniziato a chiedere l'elemosina che avrei dovuto perdonarlo contro tutto ciò che aveva fatto per io ... mi ha implorato di spezzarmi il cuore e lasciare che l'altra donna avesse un cuore nuovo. mi promette di non lasciarmi mai andare. ora io e Randy West stiamo pianificando di sposarci il prima possibile. siamo portati indietro con il grande incantesimo d'amore potente e accecato dall'incantesimo Dottor Wealthy, siamo felici e contenti. contatta Dr Wealthy su questo indirizzo di posta elettronica wealthylovespell@gmail.com puoi anche contattarlo tramite whatsapp su +2348105150446 per la soluzione a qualsiasi tipo di problema tu abbia.

    RispondiElimina