domenica 17 maggio 2020

Non è amore. E' altro.

L’ho sempre sentita anche io, l’adrenalina del dover conquistare quell’unico amore che sembri non poter avere, ma ho una notizia per te.

Se non è corrisposto, non è amore. È altro. Puoi scegliere di volere altro, ma devi sapere che è altro. Non puoi amare chi non ti ama con la stessa intensità. Non puoi amare chi risponde a un messaggio whatsapp su tre.
No, non è impegnato. No, non sta cercando le parole giuste e no, non hai inviato un messaggio che non richiede risposte.
Ripeti con me: non è amore, è altro.

Le relazioni umane, tutte, sono meccanismi altamente stressanti. Le relazioni amorose, non dovrebbero esserlo. Se già trascorri la giornata a dover combattere in un mondo di ostilità, cinismo, arrivismo, maleducazione e violenza verbale, quando torni a casa la sera, o quando incontri la persona che credi di amare, dovrebbe essere tutto, dannatamente, semplice.
Semplice, che non vuol dire facile.
Semplice, cioè, che richiede impegno, in quanto meccanismo che coinvolge due vite separate, ma non faticoso. Se senti, anche solo per un secondo, che stai facendo fatica, amica scappa.
Non è amore. È altro. Ripeti con me.

Lo so, è eccitante, quando chi ti ha fatto innamorare, si tiene sulla distanza in un instancabile gioco di guardia e ladro.
È una sfida per il nostro ego.
Ti può sembrare di essere un’eroina sbucata dai romanzi delle sorelle Brontë, in realtà, sei in fuga da te stessa, senza nemmeno accorgertene.
È molto più facile lasciarsi andare al gioco, alla sfida del tira e molla, piuttosto che guardare in faccia la possibilità di trovare un amore reale, sano. Zona franca dalle tempeste ormonali dell’adolescenza.

L’essere respinta, ha qualcosa di realmente erotico. Non è forse così?
Un vero è proprio nutrimento, per quella parte del tuo ego che vive la continua sfida del dover dimostrare, che sei quelle giusta.
Sei bella.
Sei in forma.
Sei ben educata.
Sei intelligente.
Sei allegra.
Sei piccina, perché anche quando siamo grandi, siamo educate a ridimensionarci.
Mangi a bocconcini come un uccellino e, se ti portano in giro, fai fare bella figura.
Proprio così. Sei un buon affare.
Lo so. L’ho pensato anche io, di me.

In realtà, la nostra mente, nota subito i segnali. Anzi, più cresciamo, più affiniamo il nostro lupo interno a fiutarli. Il nostro corpo spesso, quasi sempre, invia campanelli d’allarme, ma noi fingiamo di non averli notati.
Hai presente quando accanto a qualcuno non ti senti a tuo agio? Ecco, quello è un campanello di allarme gigante. Sentirsi in soggezione non ha nulla a che fare con l’amore. Invece, tutte noi almeno una volta (ma anche due, tre, sempre) prendiamo quella soggezione e iniziamo a proiettarvi cose che inventiamo di sana pianta.
Vediamo se qualcuna di voi si ritrova in una di queste sensazioni:
- È così bello/a, che mi sento in imbarazzo
- È così intelligente, che mi sembra di essere stupida
- È così sicuro/a di sé, che ho timore di parlare. Le poche cose che pensavo di sapere, mi pare di averle già disimparate.

Tutto sbagliato. La maggior parte delle volte, quel super individuo, non è altro che un bambino/a capriccioso/a e insicuro/a, che evita l’intimità come fosse kryptonite, perché sa di non saperla gestire.

Ecco, quando sei lì a contemplare il tuo super amore, sei già ad un punto di non ritorno. Ci sono stata. Lo so bene. Hai già dimenticato chi sei. Una donna bella, intelligente, sicura di sé, totalmente capace di provvedere alla sua felicità, senza doverla demandare a nessuno.

A quel punto, l’eccitazione iniziale del dover dimostrare a te stessa che sei la migliore scelta possibile, ha già prosciugato la tua energia e la tua anima su più livelli e, paradossalmente, dalla migliore scelta possibile, finisci per diventare la peggiore.

Il punto, però, è proprio quello. L’amore non si sceglie, l’amore capita. Quando poi capita, si deve essere abbastanza fortunati da comprenderlo nello stesso momento e, abbastanza maturi ed altruisti, da decidere di coltivarlo.

Abbandonarti ad una relazione che ti mette continuamente in discussione, che non ti onora e non ti custodisce come fossi il più inestimabile dei tesori, significa mancare di rispetto solo a te stessa.

Restare in una relazione nella quale sei invitata a fare i conti con le tue paure, con le tue insicurezze, e sì, anche con le tue gelosie da sola, è sbagliato.

Non siamo sempre al meglio. Non è forse vero? Quante volte siamo a spasso per il mondo come la peggiore versione di noi stesse? Ecco, se proprio dovessi osare un consiglio, -posto che non credo ai consigli perché la vita è l’unica a titolata a darne-, sarebbe: scegli chi ti ama al peggio, perché alla fine della giornata, tutti abbiamo bisogno di qualcuno che stia dalla nostra parte.
Qualcuno che faccia il tifo per noi. Qualcuno che tratti la relazione con noi, come qualcosa di puro e sacro.

Davvero amica, non hai bisogno di qualcun altro che scateni, ancora una volta, le tue insicurezze trattandoti come un pensiero che viene poi… dopo.
Dopo il lavoro, dopo lo sport, dopo gli amici, dopo le sue passioni. In fondo alla sua lista.

Certo, non è facile. Quando sei cresciuta a pane e Mr Darcy potrà sembrare quasi innaturale cambiare schema relazionale. Noioso. Che genere di uomo (o di donna, se ne ami una) è mai questo? Uno che ti guarda dritta in faccia, ascoltando con piacere quello che hai da dire, senza andare in brodo di giuggiole al suono della sua stessa voce? Una figura mitologica.

Restare accanto a qualcuno a cui sai di piacere perché glielo leggi in volto, anzi, perché te lo dice senza tanti giri di parole, per quelle come noi, è un atto di fede. Lo so. Restare quando non senti il cuore avvampare, quando non percepisci l’adrenalina della sfida.
Il cuore che prepara il grilletto e poi boom, tutto intorno macerie.
Tu prova a restare, amica. Prova a rompere gli schemi, a guardare a te stessa e alla tua vita, da un’altra prospettiva.
Prova a guarire le ferite delle tue insicurezze, a farti dono di un amore sano.
Perdonati per essere rimasta in relazioni che non erano all’altezza di ciò che meriti e, volta le spalle, ad ogni singolo luogo in cui non sei felice.
Non consentirti mai più di scendere a compromessi con te stessa.
Amati alla follia.
Ricorda chi sei: un essere umano unico.
Ricorda che il tuo tempo è prezioso e, la tua compagnia, un privilegio.
Lascia pure credere ai più che sei complicata e fa dono del tuo splendore a chi, invece, non aspetta che vederti brillare.
Splendi, amica, tu splendi e l’amore arriverà.

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