venerdì 25 maggio 2018

Cara madre single,

ma forse, semplicemente, cara amica madre,

lo so, casa tua non è un Carnevale di Rio. Dalle tue parti la vita è più una corsa sulle montagne russe, alti e abissi in ventiquattro ore. Una vita al pantoprazolo, altro che dove c’è Barilla, c’è casa.
Hai scelto di mettere il depuratore al rubinetto dell’acqua della cucina. IL DEPURATORE AL RUBINETTO. Questo spiega in tre parole la situazione attuale della tua esistenza: sei desolatamente sola e non importa quanto le persone che ami ti dicano il contrario, la verità è che sei così sola, da essere l’unica che poi dovrebbe portare la cassetta d’acqua a piedi, su per le scale.
Sei quella che pianifica di aspettare che tua figlia si addormenti per guardare un film o la tua serie preferita che in qualche modo misterioso, sei riuscita a scaricare, poi arriva sera, con lei il silenzio e tutto quello di cui hai voglia, è piangere in santa pace, senza paura di essere vista. Grossi, iper salati lacrimoni che bruciano. Anche stasera guardi il film domani, vero?
Hai finito da tempo immemore di guardare alle pubblicità con disappunto, a te non riguarda affatto quello che accade nella giungla della Pavesi dove il peggio che può succedere è la visita della suocera vestita da pelle di leopardo. Non sai cosa significhi aver un rapporto speciale con l’Ace pavimenti, perché il massimo del tempo che dedichi alla casa, è la lavasciuga della Folletto.
Cara amica, lo so anche oggi ti è toccata la sveglia, i pianti per la scuola, i capricci per il cartone animato del mattino, le suppliche perché si bevano quelle due dita di latte e non fa nulla che tu non mangi latticini e assumi il calcio dalla frutta secca, il tuo modello materno inconscio, ti impone che il latte sia la vera fonte di calcio e in fondo, chi sei tu per contraddire la voce interna di tua nonna che lavora di sgretolamento di maroni anche dalla tomba? I genitori si sa, e quindi i nonni peggio, lavorano anche da morti. Amen, che latte sia. Veronesi sa una sega, meglio nonna.
Amica, le conosco anche io le crociate per la mise del mattino, che “sotto il grembiule conta, mamma”!
Sei quella che nei giorni di festa terrorizza la figlia, raccontando storie di apertura scolastica parziale per i bimbi che fanno i monelli.
Sei quella che alle quattro del pomeriggio, ovvero, dieci minuti dopo l’uscita da scuola, si domanda: “è troppo presto per bere”?
Il momento più intenso della tua giornata è quando alle sette di sera metti in tavola la cena al tuo piccolo umano e tu, ti versi da bere. L’ora felice di mamma, la chiami. Tutto in perenne solitaria.
Sei la solita donna di sempre, eppure non ti trovi più. Ti avevano detto che sarebbe passata, che avresti imparato ad accettare che quella persona lì, quella che ti aveva accompagnato fino al test di gravidanza, sarebbe tornata. Ti avevano assicurato che il cervello sarebbe tornato ai funzionamenti di un tempo, alla vivacità, alla curiosità, alla giovialità del voler conoscere tutto del mondo e, invece, ti ritrovi stanca al solo accendere google earth. Certo, oggi a distanza di qualche anno dalla tua pipì su quello stick, le capacità mnemoniche sono rientrate negli standard di coloro che non hanno subito traumi alla corteccia cerebrale, anzi, se guardi bene, oggi il tuo cervello è una macchina complessa stupenda, piena di nuovi optional, prima sconosciuti: dal multitasking alla capacità di ritrovare una scarpetta di Barbie in un mare di micro oggetti mal riposti in una gigantesca cesta giocattoli, alla sorprendente capacità di ricordare ogni singolo nome di non una, ma quattro serie di LOL. Tutto questo però ha un prezzo. Che fine ha fatto la tua capacità di ricordare interi periodi di Anna Karenina? Tornerà, ti dicevano e invece, la tua capacità di leggere e ricordare deve essersi persa tra le righe dell’ultima lettura di storie della buona notte ed è per questo che a tua figlia tu non leggi fiabe, ma miti greci. La maternità è per te come un interminabile corso di studi al CEPU della tua città.

Tuo figlio è lo spartiacque della tua esistenza: quando eri te stessa e quando hai smesso di esserlo. Guardi alla metà di te stessa mancante con uno strano disincanto, che una pensa tu abbia compreso che quella grande assente non tornerà mai più e, invece, eccoti lì “aspettando, Godot”. La maternità ti sembra un concetto chiaro, eppure, non applicabile alle tue capacità di essere umano e più la tua prole cresce, più la tua incapacità si palesa e, allora, paradossalmente, in quegli attimi di sgomento, rientri nella tua vecchia pelle di umano non amabile. Ti riconosci, non è vero? La curva del sorriso contrito di chi sbatte in faccia alla vita la sua forza e poi, invece, crolla ad ogni caduta.
Hai voluto fare l’eroe, ancora una volta. Non è vero? Quella che, io sono madre, padre, amica e all’occorrenza Dio e oggi? Oggi sei nel caos e sei dannatamente stanca. Nemmeno a questo giro sei stata in grado di comprendere che tocca chiedere aiuto. Che il mondo non crolla se ammetti di non essere il mago di Oz.

Sei madre. Questa frase ti ha spaventata così tanto, che oggi, ti definisce nella tua totalità e mentre il mondo ti guarda e vede una specie di dea che ha creato un altro essere umano, un vero super eroe con il potere eccitante di dare la vita, di portare al mondo il nuovo, tu invece, ti guardi e pensi: tutto qui quello che sono? Dove sono andati a finire i tuoi sogni? E li rincorri senza sapere più cosa diamine cerchi. Allora trascorri il tempo a domandarti chi sei? Sei in una nuova spaventosa adolescenza con contorno di tempesta ormonale. Il ciclo si accorcia e la vita si accorcia solo che tu non senti il tic tac dell’orologio biologico, ma quello dei tuoi fallimenti. Quelli lavorativi, quelli sentimentali e quelli personali. La frustrazione ti spinge al patetico giochetto del condizionale “se non avessi scelto la strada impervia…” e tutti intorno a te, ti sembrano dannatamente felici nei loro matrimoni ammaccati e nelle loro case che profumano di cena. Non è così amica, sono solo comodi. Non tutti, è chiaro. Alcuni lo sono davvero, innamorati, ma non di quell’amore che tu credevi possibile. La scelta, infondo, è tutta lì.

Vedi, amica, io lo so perché sei qui, sono come te. Sei un’inguaribile romantica. L’amore per te è quello assoluto e non ha nulla a che fare con la procreazione, o meglio, è solo, al limite, la ciliegina sulla torta. Tu vuoi un uomo che voglia te, la donna che sei. Vuoi un amore fanciullesco direbbe qualcuno. E così sia. La verità è che se volevi l’amore borghese dell’amarsi a metà solo in caso di fecondazione, allora, restavi con tuo marito. Forse il tuo destino sarà di restare sola, o forse, un giorno sarai ricompensata per tutto il male che ti sei fatta e quell’amore che desideri arriverà, è puro gioco d’azzardo, all-in.

Eppure amica, non è questo il punto. Non è l’amore il punto. Hai fatto scelte complesse, perché sei un essere complesso ed è per questo che il tuo essere mamma, non segue sentieri regolari. Non puoi aspettarti di essere “diversa” e poi avere un ménage familiare “normale”. Non puoi aspettarti di essere quello che sei e poi pensare di avere un figlio che rientri nei canoni tradizionali di bimbo. Tuo figlio è come te. Tuo figlio è te. È l’estensione del tuo battito cardiaco, del tuo cervello e della tua stessa sensibilità. Tuo figlio, è una creatura meravigliosa, che segue strade impervie come te e il tuo unico compito, è accompagnarlo e sì, è un compito duro. A volte troppo, ma è anche il viaggio più straordinario che tu possa mai fare. Per ogni pianto versato in silenzio, nel buio della tua casa, quella casa che spesso sembra un a prigione, c’è una carezza, un bacio, un sorriso, una nuova scoperta di tuo figlio. E allora amica, va bene così. Perdona te stessa, per non essere quello che tu credi che il mondo e tuo figlio si aspettavano tu fossi e sorridi. Perdona te stessa, per tutti i drammi, i traumi e i problemi che credi di arrecare a tuo figlio e ricordati che la vita è fatta di tanti traguardi non uno solo e che quelli che oggi ti sembrano bambini più equilibrati, solo perché hanno mamma e papà sotto lo stesso tetto, probabilmente, domani saranno adulti che non saranno in grado di combattere per l’amore e si lasceranno andare al più facile e rispettabile compromesso del creare una vita insieme su basi troppe volte, inesistenti. Non lo so. Forse sarà così, o forse, tuo figlio condividerà le stesse nevrosi di tutti gli altri. Magari di più, in fondo, è tuo figlio. La verità che mi pare di aver colto in tutto questo casino della genitorialità, è che qualunque cosa tu scelga di fare, alla fine, sbagli e allora, magari, vale la pena di ridimensionare le tue ansie, amica. Forse, l’importante è l’essenziale e l’essenziale, dovrebbe essere, preoccuparsi di non crescere un serial killer. O sbaglio?

E per quello che riguarda te, amica, versati pure da bere non è stasera che cambierà la tua vita. In realtà non deve nemmeno cambiare. Devi darti tempo. Hai scelto di amare, allora ama, fallo con il cuore.

Il tuo cuore batte circa centoquattromila volte in un solo giorno. Sembravano di più, non pensi? Ogni singolo battito del tuo cuore è prezioso, non devi sprecarlo in inutili paragoni con il resto del mondo. Tu sei unica e unico è il battito del tuo cuore. Un ritmo inimitabile. Seguilo.
Ognuno danza col suo cuore, anche tu.

Con amore,
Michela

PS Buona fine dell'anno scolastico. Ora saranno cazzi, ma quando i giochi si fanno duri, le dure cominciano a giocare.

1 commento:

  1. Non credo mai che ci sarà mai una soluzione al mio problema relazionale con il mio amante. il mio amante chiamato Randy West mi ha buttato fuori da casa sua e ha portato un'altra signora che ora sente l'unico migliore per lui. fino a quando un giorno ricevo una telefonata da un amico della città che il mio uomo esce per un appuntamento con un'altra donna in città, le ho detto che anch'io sono sorpresa, perché da quando Randy West mi ha lasciato a sentire non penso e non chiamano me. così dopo alcuni giorni la mia amica chiamata Alice mi ha chiamato e mi ha detto che ha trovato un uomo molto potente, ed è un grande erborista africano, davvero tutti sappiamo che gli africani sono benedetti con così tanti poteri a base di erbe che usano per aiutare molte persone, così mi ha detto che il nome dell'uomo è Dr Wealthy che inoltrerà il suo indirizzo e-mail per contattarmi, così davvero mi ha mandato l'indirizzo email di Wealthy e l'ho contattato quel giorno fedele . mi ha spedito dopo un po 'che il mio uomo tornerà da me se solo credo nel suo lavoro, così dopo 48 ore ricevo una telefonata da Randy West, e ha iniziato a chiedere l'elemosina che avrei dovuto perdonarlo contro tutto ciò che aveva fatto per io ... mi ha implorato di spezzarmi il cuore e lasciare che l'altra donna avesse un cuore nuovo. mi promette di non lasciarmi mai andare. ora io e Randy West stiamo pianificando di sposarci il prima possibile. siamo portati indietro con il grande incantesimo d'amore potente e accecato dall'incantesimo Dottor Wealthy, siamo felici e contenti. contatta Dr Wealthy su questo indirizzo di posta elettronica wealthylovespell@gmail.com puoi anche contattarlo tramite whatsapp su +2348105150446 per la soluzione a qualsiasi tipo di problema tu abbia.

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