sabato 25 luglio 2015

perché Italia's got talent fa bene all'Italia

Ho pensato parecchio a questa cosa del secondo post su un blog. Al primo, credo, si possa perdonare molto lo scotto dell'imbarazzo e del dover in qualche modo, rompere il ghiaccio. Il secondo invece, dovrebbe, come si suol dire, fare il botto, perché porta con sé il difficile compito di fidelizzare il lettore, ebbene, amici ed amiche, il mio secondo post invece, non sarà per nulla eclatante. In fondo, questo non è un blog, l'abbiamo già chiarito questo punto.
Fondamentalmente, la mia adolescenza da semi nerd è trascorsa tra libri di letteratura inglese, musica dei Nirvana, di Vasco Rossi e di Robbie Williams (lo so da me che sono agli antipodi, ma io sono proprio fatta così, sono gemelli fin dentro il midollo, mi piace tutto e il contrario di tutto. Mia nonna mi chiamava spirito di patata, che non so perché, significa spirito di contraddizione, perché io se qualcuno dice bianco, devo per forza dire nero o ne va della mia salute, rischio proprio un attacco di panico e allora via di contraddittorio) e televisione, dove per televisione si intende tutti i telefilm che ogni palinsesto televisivo italiano all'epoca programmasse. Poi, è arrivato a casa mia Sky e la mia vita sociale è praticamente finita. No, dai scherzo! Forse. Davvero sono una che ama tanto la televisione e questa è una delle cose che più mi mancano da quando mia figlia Virginia (tre anni il 31 luglio) ha monopolizzato il telecomando. Oramai spazio tra Dottoressa Peluche e i 7N tutto il giorno e ho visioni mistiche di Peppa Pig che scaraventa in una pozzanghera di fango  Elsa di Frozen però senza galosce, così, solo per fare incazzare a morte mamma Pig. E' per questo che io guardo la televisione solo in differita ed è per questo che il mio facebook fino alla settimana scorsa si riempiva di miei commenti su Carlo Cracco e Masterchef Italia,  la domenica pomeriggio, quando la regina del ghiaccio (sì, è così, anche lei come tutte le bambine del 2015 possiede la magia del ghiaccio di Elsa) dormiva e quindi, capirete tutti la mia gioia stamattina, quando alle otto e qualcosa ho acceso il televisore e la simpatica faccia di Vanessa Incontrada mi ha catapultata sul palco di Italia's got Talent trasmesso in diretta giovedì sera sul canale sky uno.
Una trasmissione leggera, che i miei neuroni possono accettare di vedere anche senza aver già bevuto il caffè, anzi, la guardo mentre metto su la moka. Mi diverte tanto e mi riscalda il cuore l'idea che con tutte le barbarie che il genere umano si impegna quotidianamente a perpetrare, ancora ci sia chi pensa, sai cosa? Io mi licenzio, mi metto su un'altalena, fanculo il mondo e vi faccio vedere cosa sia il coraggio in termini di acrobazie (SPETTACOLARI) e in termini di vita. Oggi nel 2015, quando tutto il mondo va a rotoli, quando l'Isis distrugge ogni traccia di noi e cerca di cancellarci dalla storia, chi siamo noi? Oggi quando puoi prendere anche 5 lauree tanto resta comunque alta la probabilità che tu sia costretto a lasciare la tua casa non per far carriera, ma per sopravvivere. Oggi che fa paura tutto, che l'uomo è più lupo di quanto Hobbes ci abbia mai insegnato, c'è chi è ancora candido, chi scommette sull'arte e fa leva sul senso di appartenenza che quell'Italia ci fa sentire dentro lo stomaco, c'è ancora qualcuno che rende la vita più poetica e meno pragmatica. Non è qualunquismo questo (anche se il confine, in questi tempi di estremismi è più sottile del solito) è in un certo senso il contrario. Questa trasmissione, così come altre poche, ha il grande merito di raccontarci il nostro paese che cambia, non lo edulcora, ma non lo imbruttisce per forza. L'integrazione razziale, i cambi generazionali, l'hip hop che regna imperante anche tra i bambini (e amici, lo fa, Virginia segue con interesse anche romantico Fedez) l'essere anche un pò trash alle volte, e le storie difficili che trovano nuova vita nel talento, anche quando questo è solo presunto.
E poi, c'è Frank Matano. A voi la libera interpretazione di questa frase.
Non posso fare a meno di pensare, che questo faccia del bene alle persone. Riconciliarsi con gli aspetti leggeri e più sereni della vita, fa bene e ci ricorda, che ogni ombra, per esistere, ha bisogno di una sorgente di luce. O questo, oppure io sono un'illusa e allora è proprio arrivato il momento che io scenda dal mio unicorno, ma dovrete trascinarmi voi giù perché da qui su la vista è splendida.

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