martedì 28 luglio 2015

Sono donna ergo bugiarda, aka le bugie che devi conoscere per sopravvivere ad una vita da donna.

Noi donne mentiamo. Questa frase, lo riconosco, può sembrare, lo slogan adatto ad un gruppetto di maschilisti, ma leggete con attenzione. Noi donne (in verità noi essere umani,ma sono donna e mi occupo del mio genere) mentiamo. E' la società, che ci ha insegnato a farlo in certi casi, in altri, è lo spirito di sopravvivenza.
Da bambina, menti quando, siete pronte per uscire di casa e tu dici a tua madre che non hai bisogno di fare la pipì. Sei pigra e poi il water è così alto. Allora tua madre ti da fiducia, perché è una buona madre e non vuole ledere la tua autostima, uscite e zaac devi farla, ma tu, stoica sin da piccola, in quanto donna e, di strada ne hai da farne, tesoro, la tieni, il tuo perineo, che ancora non sai nemmeno di possedere, è in splendida forma , quindi, metti su un'improbabile danza del ventre, tua madre ovviamente lo sa, ma vuole vedere fin dove vuoi arrivare. Inutile dirlo,  alla fine sei costretta ad accovacciarti dietro un albero. Scema, falla a casa, ascolta un'amica!
Da ragazzina, menti quando, le tue amiche sono tutte oltre il confine della prima mestruazione e tu no, allora dici che sì, ovvio che l'hai avuta anche tu. Oppure menti perché, al contrario, sei l'unica oltre quel confine e cerchi disperatamente di tornare indietro perché non eri pronta a lasciare le bambole così presto. In ogni caso, l'ormone ti porta alla bugia.
Da adolescente menti sulle stesse questioni maschili, quali:
  • sigarette: tu giuri e spergiuri di non fumare. la tua camera grigio Londra, palesa la menzogna agli occhi di tutti, ma sei nel pieno della fase fottesega, hai 15 anni quindi "Cazzo, non fumo!". Un alieno è entrato dalla finestra, ha detto di essere sulla terra per uno studio sulle nostre abitudini. Ha preso dal tuo zaino le sigarette DI CLAUDIA, se n'è accese un paio et voilà il fumo. La balla regge alla grande. Nella tua mente l'unico anello debole è Claudia che non fuma, ma fottesega, tua madre nemmeno la conosce ancora Claudia che inizierà a fumare verso i 18 anni, ma questo è irrilevante.
  • canne: tua madre- hai provato a fumare una canna?
    tu- No, mamma, ma che come ti viene in mente? sguardo colpevole che ruota vorticosamente e ridarella isterica. Mettiti di tua spontanea volontà una tuta a strisce bianco e nere che fai prima. Ciaone proprio.
  • Alcol: tua madre- ma in quel bar dove vi ritrovate vendono alcol ai minorenni?
    tu- Seeeee, io con la mia 5000 lire di paghetta- da dividere probabilmente con tua sorella- (voglio dire, questo potrebbe o non potrebbe essere un ricordo della mia adolescenza) compro solo una coca cola e poi tutti gettoni per il video game Bubble Bobble.
    Nel momento in cui, senza alcuna domanda posta, spieghi cosa te ne fai della paghetta, stai automaticamente dichiarando la tua colpevolezza. In più la coca cola ti fa schifo e tua madre lo sa e sei la negazione ai video game e questo lo sanno proprio tutti.
Da giovane donna, affini l'arte della menzogna. Hai venti anni e la prova costume inizia ad essere un argomento che irretisce anche te che, fino a ieri, avevi tutti i neuroni funzionanti ed al loro posto.
Tua madre- hai mangiato all'università?
Tu- sì (senza perderti in digressioni, tanto lo sai che ti chiederà cosa, visto che brava bugiarda sei diventata?)
Tua madre- Cosa?
Tu- (sorriso compiaciuto) un panino provola e crudo con Mara (una tic tac, un caffè e un pacchetto di marlboro light).
Scema! Hai fatto un danno solo a te stessa, non a tua madre, ma hai 20 anni, non lo puoi capire, forse, non lo devi ancora capire.
Ancora:
tu- mamma dormo da Claudia stasera. (ti ricorda qualcuno, amica?) Poi fai una figlia e scopri che non solo a venti anni era una decerebrata irresponsabile, ma anche fortunata! Avresti potuto incontrare un maniaco e non un fidanzato normale con il quale credevi di dover vivere per l'eternità stile Delena (sì, muoio per the vampire diaries) e invece hai preso a calci in culo dopo un po', ma hai 20 anni, lo capisco, vivere una relazione poco salubre è da manuale. Sei nel pieno del tuo all in.
Poi, arriva, è ragionevole pensare verso i 25 anni, l'età adulta. Io sono un po' lenta e il processo ha impiegato proprio un quinquennio intero, a 30 però ero adulta.
Hai una laurea in tasca che non usi, hai scelto l'uomo giusto (e non sai nemmeno tu come hai fatto) ti sei sposata, avevi giurato che non l'avresti fatto, ma, di nuovo, le donne mentono. Insomma, a 30anni cosa c'è ancora da mentire, mi chiederai? Si suppone tu sia adulta e vaccinata. Voglio dire, hai una tua casa, sei indipendente e invece... le donne mentono, poi non dire che non ti avevo avvisata!
Hai un lavoro, una casa, un uomo, una pseudo vita sociale e SOLE 24 ore di tempo al giorno, ovvio che menti! Devi mentire. E' lo spirito di sopravvivenza di cui ti parlavo all'inizio del post, che te lo impone.
Tu e il tuo uomo lavorate entrambi,ma tu hai la sventura di rientrare prima a casa. Ok? Quindi la cosa va così, non provare a negarlo.
Amore telefona.
A.- tesoro, che si mangia stasera? Hai cucinato?
Tu- Certo!
Non è vero, sei ancora col culo sul divano a spippolare sull'iphone. La verità, quel corpo estraneo alla tua bocca donna, è la seguente: fino a quella telefonata non avevi nemmeno immaginato che si dovesse mangiare, perché ehi, non è mai stato un tuo problema, ma di tua madre. Devi smetterla di pensare che il piano fuochi della cucina esista solo per il caffè della mattina e che tua madre presto o tardi imparerà a cucinare per via telepatica. Quindi ti alzi, mi sembra di vederti, apri una busta di insalata, aggiungi, sale, olio e limone (perché al tuo uomo pice il limone e tu sei una buona compagna) , apri due scatolette di tonno e la cena è servita! Con l'esperienza poi, imparerai ch el'insalata va condita quando amore è a casa o si ammoscia. :)
Poi diventi madre. Amica, queste sono le menzogne più grandi  che dirai, perché è la società ed un manipolo di bigotte che te lo impongono. Dirai che la gravidanza è uno stato di delizia e di salute! BUGIA, BUGIA, BUGIA. La nausea, i piedi affetti da elefantiasi e la pancia così grande da renderti impossibile la visione della punta dei piedi TI FA CAGARE, dillo. Sei normale, tranquilla. Menti pure, lo facciamo tutte, ma poche di noi lo ammettono.
Quindi, l'erede viene al mondo e ok, il tuo cuore capitola come non farà mai più, a meno che, tu non sia così folle, da farne un altro, perché, mi dicono, in quel caso, il cuore raddoppia (altra bugia del sesso femminile? Non lo so, non ti posso aiutare. Ne ho una e sto bene, banco). Ti dici che in questo rapporto, non ci saranno bugie, solo candore. Stai mentendo in quello stesso istante. Di bugie, amica mia, dovrai dirne a tuo/a figlio/a e anche a più riprese. Quando ti vedrà esausta e triste a causa sua (poppate, mesi di insonnia sono solo due delle gioie della maternità) tu gli racconterai una balla che riuscirà a non far dubitare tua figlio o tua figlia del tuo perfetto e imperturbabile stato di felicità. Gli mentirai quando lo porterai a fare il primo vaccino, distraendolo con un pupazzo qualunque mentre il dottore gli fa la siringa, anzi, le siringhe e gli mentirai più o meno lungo tutto il vostro cammino, dicendo a te stessa e quindi a lui/lei che sei totalmente certa di quello che stai facendo. Bugia enorme, la maternità è la cosa più spaventosa ed il percorso meno chiaro che affronterai mai nella tua vita, ma va bene così, per fortuna hai tuo figlio/a che saprà condurti alla grande. Impara solo a fidarti di lui/lei. Io, sono un pessimo esempio. Sono una madre nevrotica, segnata dalla paura dell'abbandono talmente tanto, che  sommergo Virginia di attenzioni e baci che nemmeno mi chiede, povera stella. E le dico tante balle. A mia discolpa, Virginia è una bambina mentalmente impegnativa. A due anni, appena cioè, ha imparato a dire perché, è iniziato il mio calvario. Mento per disperazione. I nostri dialoghi sono un susseguirsi di perché e rischiano di portarmi spesso e volentieri alla neuro, così le mento, invento storie è questo quello che faccio. E' questa la mia tecnica, ogni madre ha la sua. Conosco mia figlia. Il mondo dell'immaginazione è il suo posto. Allora, quando sento che quel perché è l'ultimo che riesco a reggere con una conversazione razionale, parte la storia e lei, in qualche modo, trova pace. Si cheta. Quindi ecco il mio consiglio. Menti e crea un mondo pieno di fantasia e storie belle da immaginare per tuo figlio/a, tanto il mondo è un posto infame e molto presto toccherà lasciarlo/a camminare da solo/a, per lo meno, avrà un bagaglio di storie da raccontarsi quando la vita gli sembrerà insopportabile.
Con "amore" che, ormai già sa, che sul tema cucina e affini, sei una bugiarda patologica, sai, dentro te, di non aver più bisogno di mentire. E' il tuo porto franco dalle bugie. Eppure amica mia,  ci saranno momenti da ora in poi in cui gli mentirai. Lo farai, paradossalmente, perché lo ami tanto, troppo e non vuoi si senta escluso dall'orbita del tuo cuore che, a sua volta, orbita ormai solo intorno all'esistenza del tuo erede.
Amica, non ti voglio mentire, almeno tra di noi, diciamoci le vere verità del nostro bellissimo universo femminile.
Se sei diventata madre da poco, anzi, mi correggo, se solo hai partorito da un tempo indecifrato, ci saranno momenti in cui la tua stessa femminilità ti sembra una grossa bugia. Momenti in cui sarai solo l'ombra della donna che eri e in effetti, amica, non sei più quella donna, sei tanto di più. Sarai stressata, impaurita, nervosa e soprattutto stanca perché casa, figli, marito, lavoro... la vita insomma. Tuo marito che ti ama, ti cercherà. Ad un certo punto, lui reclamerà la vostra vecchia intimità. Lui ancora non sa che, quell'intimità ormai e morta e sepolta. RIP. Allora amica, tu mentirai e fingerai di voler anche tu quell'intimità. E lo farai. Lo so, ora stai leggendo e penserai MAI E POI MAI, ma fidati lo farai perché tu e "amore" in questo momento siete su due livelli di intimità diversi.  A te interessa quello mentale, a lui quello fisico e sappi che più invecchierete, più sarà così. No, non dico che la maternità rende asessuate, per niente, ma cambia qualcosa nel nucleo del tuo essere più profondo. Sei madre. E' un processo irreversibile. Lo so, suona banale, ma amica, dillo comunque a te stessa, ti aiuterà. Sei madre, hai ospitato per 9 lunghi mesi un altro essere umano dentro il tuo stesso corpo. Dio mio, è pazzesco solo scriverlo. Hai rinunciato al naturale possesso di te stessa per 9 mesi. Hai condiviso sangue, aria, cibo e acqua con un altro essere che viveva dentro te stessa. Quale uomo sarebbe capace di tanto? Quale uomo potrà mai provare questa intimità con un altro essere vivente? Capisci ora, perché dico, che il tuo concetto di intimità si è spostato? Devi solo scoprire una nuova intimità con il tuo "amore". In qualche modo la gravidanza, ha estromesso il tuo cervello, dal suo ruolo di padrone del tuo corpo, che aveva sempre esercitato. Diciamo che il tuo corpo, in qualche modo, è in comproprietà con tuo/a figlio/a. Tornare a vedere il tuo corpo come un semplice agglomerato di carne e ossa e non, come un tempio sacro, è un procedimento lento. A volte richiede anni. Alcune donne non smettono di pensare a se stesse come un posto sacro, dove l'intimità reale è solo quella che si instaura con il proprio inquilino :) Personalmente ci sto ancora lavorando. Dopo il parto, mi sono presa il mio tempo. Be' diciamo che la natura che è donna, ci da una mano in questo senso ;P Dicevo ho impiegato tempo a ritrovare mio marito. Per un po', tutto quello che vedevo era il padre di Virginia. Non ho mai smesso di amarlo, ma ero come dire, una neofita di questa nuova prospettiva dell'intimità e poi, ho allattato Virginia per 19 mesi, questo non rendeva il mio ciclo ormonale proprio quello di un tempo :) poi qualcosa è cambiato. Gli ho mentito? Sì, perché lo amo e volevo tenerlo stretto a me. Lo rifarei? Sì, perché grazie a quel paio di bugie dette a quel tempo oggi siamo una coppia più forte. Ci diamo appuntamento di pomeriggio come due adolescenti e ho fatto pace col fatto che lui è uomo, non è colpa sua se non può capire i tumulti e le fragilità a cui la maternità ci sottopone.
Voglio solo dirti che, va bene così. Prenditi il tuo tempo. Nel frattempo vai incontro al tuo "amore" e fa quello che fanno tutte le donne dalla notte dei tempi (anche se, non si perché non sta bene ammetterlo) menti. L'appetito vien mangiando, non lo sai?
Vorrei dire qualcosa tipo, vedi? Mentire è normale e non è così sbagliato se lo fai per le motivazioni giuste, ma mentirei ancora e ancora e ancora. Mentire è sbagliato, ma forse questo non è mentire, forse questo è solo vivere.

P.S. A mia figlia Virginia, vorrei dire, sei nei guai bambina, ogni bugia che mi dirai, io l'ho già detta. Stai in campana, baby.

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